Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Sanand, India — 27 Dicembre 1975
SVILUPPARE L'ATTACCAMENTO PER KRISHNA
La nostra vita avrà successo quando dirigeremo nuovamente
il nostro amore verso il suo vero oggetto: Sri Krishna
di Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore Acarya dell' Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

sri-bhagavan uvaca
mayy asakta-manah partha
yogam yunjan mad-asrayah
asamsayam samagram mam
yatha jnasyasi tac chrinu
“Dio, la Persona Suprema disse: O figlio di Pritha, ascolta ora in che modo praticando lo yoga nella piena coscienza di Me, con la mente fissa in Me, potrai conoscerMi completamente, libero da ogni dubbio.” –Bhagavad- gita 7.1

Se si apprende perfettamente dall’autorità suprema, la conoscenza è perfetta. Le persone comuni hanno quattro difetti: commettono errori, sono soggette all’illusione, hanno sensi imperfetti e, cercando con la loro conoscenza imperfetta d’istruire gli altri sulla verità assoluta, ingannano. Dobbiamo ricevere la conoscenza dalla persona che conosce il passato, il presente e il futuro. Perciò le persone migliori da cui possiamo ricevere la conoscenza sono Krishna e i Suoi rappresentanti. Krishna è perfetto, non c’è dubbio, e colui che dice quello che Krishna dice è anch’egli perfetto. Non si può pretendere che un essere umano o un essere vivente divenga perfetto come Krishna. Questo è impossibile, ma se una persona segue strettamente le istruzioni di Krishna, senza alterarle in nessun modo, è anch’essa perfetta. Sfortunatamente, le persone modificano le parole di Krishna.

I cosiddetti eruditi e politici interpretano male la Bhagavad-gita. Per esempio, nella Bhagavad-gita (1.1) viene detto, dharma-ksetre kuru-ksetre samaveta yuyutsavah: “Riuniti per combattere nel luogo santo di Kuruksetra…” Qualcuno interpreta: “Questo dharma-ksetra è il corpo.” Perché si deve dare questa interpretazione? Un’interpretazione è necessaria quando le cose non sono molto chiare. Kurukshetra esiste ancora. Le persone vanno a Kurukshetra per eseguire pratiche religiose. Nei Veda viene affermato, kuru-ksetre dharmam acaret: “Si deve andare a Kurukshetra per compiere pratiche religiose.” Perché si deve interpretare dharma-ksetra come “il corpo”? In quale dizionario dharma-ksetra significa “corpo”? Se interpretiamo la Bhagavad-gita, sciupiamo tutto, danneggiando noi stessi e gli altri. Dovremmo accettare la Bhagavad-gita così com’è — com’è stata enunciata da Krishna. È Dio, la Persona Suprema, che parla e perciò dovremmo accettare quello che dice senza cercare d’interpretarlo. Krishna, l’autorità suprema, dice: “Dovete trasferire su di Me i vostri asakti, i vostri attaccamenti. Tutti hanno asakti, attaccamenti materiali. Qualcuno è attaccato alla famiglia, qualcun altro alla società, un altro alla nazione, un altro ancora ai propri affari e via dicendo.

Noi abbiamo degli asakti, ma per rendere perfetta la nostra vita dobbiamo trasferirli su Krishna. Nei paesi occidentali ho incontrato molte persone che non hanno famiglia, ma poiché hanno ugualmente degli asakti, tengono con loro un cane. Si sono abituati a riporre i loro asakti nei gatti e nei cani. Questo significa che gli asakti non se ne vanno, ma che bisogna trasferire gli asakti, tendenza agli attaccamenti, su Krishna. Questa è la vita a Vrindavana. A Vrindavana il centro degli asakti è Krishna. Gli asakti di Nanda Maharaja e Yasoda sono diretti a Krishna. Gli asakti delle giovani ragazze sono per Krishna. Gli asakti dei pastorelli sono per Krishna. Gli asakti degli alberi sono per Krishna. Gli asakti dei fiori e dei frutti sono per Krishna. Gli asakti del fiume Yamuna sono per Krishna. Se noi facciamo di Krishna il punto centrale dei nostri asakti, creiamo Vrindavana ovunque. Questo è il successo della vita. Dobbiamo trasferire i nostri asakti su Krishna. Questa è la forma più elevata dello yoga mistico. Krishna nel verso precedente ha già spiegato:
yoginam api sarvesam
mad-gatenantar-atmana
sraddhavan bhajate yo mam
sa me yuktatamo matah
Ci sono molti yogi e molte forme di praticare lo yoga, ma colui che pensa sempre a Krishna è uno yogi di prima classe.

KRISHNA ATTRAE LA NOSTRA ATTENZIONE


Lo scopo del nostro Movimento per la coscienza di Krishna è quello di educare le persone a sviluppare attaccamento per Krishna, ma se una persona non sa chi è Krishna, non ha senso accrescere i propri asakti per Krishna. Perciò per aiutarci a comprenderLo, Krishna appare di persona per attirare la nostra attenzione su di Lui. La dimenticanza del nostro asakti per Krishna è la causa della nostra vita materiale; in questa vita materiale noi lottiamo per l’esistenza. Krishna dice [Bhagavad-gita 4.7]:
yada yada hi dharmasya
glanir bhavati bharata
abhyutthanam adharmasya
tadatmanam srijamy aham
Dharmasya glani significa deviare dal proprio dovere. Quando trascuriamo i nostri doveri verso Krishna, Egli, per la Sua misericordia senza causa, appare per insegnarci come dirigere nuovamente la nostra attenzione e i nostri asakti verso di Lui. Dharmasya glani — deviare dal percorso della religione — significa dimenticare la nostra relazione eterna con Krishna. Perciò — alla fine della Bhagavad-gita (18.66) — Krishna, la Persona Suprema, ordina in modo definitivo, sarvadharman parityajya mam ekam saranam vraja: “Lascia ogni forma di religione e abbandonati a Me.” Krishna non è venuto per stabilire un dharma indù o musulmano o cristiano o un tipo di dharma o un altro. Egli è venuto per stabilire il vero dharma: arrendersi a Krishna. Nello Srimad-Bhagavatam [1.1.2] i vari tipi di dharma ingannevoli vengono eliminati. Lo Srimad-Bhagavatam spiega che il vero dharma è quello fissato da Krishna. Sarva-dharman parityajya mam ekam saranam vraja: “Lascia ogni forma di religione e abbandonati a Me.”

Secondo alcune scritture che trattano del dharma si dovrebbe progredire dal dharma (la religione) ad artha (lo sviluppo economico), a kama (gratificazione dei sensi) e infine a moksa (la liberazione). A questo proposito Sridhara Swami, il grande commentatore dello Srimad-Bhagavatam, dice atra-moksavancha api nirasta: “Nello Srimad-Bhagavatam non c’è possibilità o opportunità per pensare alla cosiddetta liberazione.” La spiegazione è che quando ci si arrende completamente a Krishna si ottiene immediatamente la liberazione. Bilvamangala Thakura dice, muktih svayam mukulitanjali sevate ’sman: “Perché un devoto dovrebbe preoccuparsi della mukti, la liberazione? Essa è sempre alla sua porta, pronta a servirlo — mukulitanjali-seva, a mani giunte.” Un devoto non deve sforzarsi specificatamente per la mukti. Non appena il devoto è impegnato nel servizio devozionale, la mukti c’è già. Quando un uomo diventa ricco, automaticamente la sua povertà se ne va. Un uomo ricco non deve sforzarsi specificatamente per eliminare la miseria. Quindi il punto centrale è quello che Krishna ci sta suggerendo in questo verso: “Basta far crescere il vostro asakti, l’attaccamento per Me. E allora tutto seguirà.”

La parola mad-asrayah di questo verso è molto importante, perché non è possibile accrescere l’attaccamento a Krishna senza essere mad-asrayah. Mad-asrayah significa dipendere direttamente da Krishna o da qualcuno che ha preso rifugio in Lui. Perciò Krishna consiglia di essere mad-asrayah. Non si può sviluppare il metodo dello yoga — il servizio devozionale, il bhakti-yoga — senza essere sotto il controllo di qualcuno che è sotto il controllo di Krishna. Srila Sukadeva Gosvami ha consigliato, yad upasrayasraya. Per purificarci si deve prendere rifugio in un puro devoto.
kirata-hunandhra-pulinda-pulkasa
abhira-sumbha yavanah khasadayah
ye ’nye ca papa yad-apasrayasrayah
sudhyanti tasmai prabhavisnave namah
“Le razze Kirata, Huna, Andhra, Pulinda, Pulkasa, Abhira, Sumbha, Yavana, Khasa e altre ugualmente dedite ad attività peccaminose possono essere purificate se prendono rifugio nei devoti del Signore, poiché il Signore possiede la potenza suprema. A Lui offro i miei più umili omaggi.” [Srimad-Bhagavatam 2.4.18] Anche le persone considerate di bassa nascita possono purificarsi se prendono rifugio in un puro devoto. Krishna nella Bhagavad-gita (9.32) dice:
mam hi partha vyapasritya
ye ’pi syuh papa-yonayah
striyo vaisyas tatha sudras
te ’pi yanti param gatim
“Chiunque, anche se di bassa nascita, può ottenere la perfezione suprema, se prende rifugio in Me.” È dovere di un devoto di Krishna espandere progressivamente l’avanzamento degli altri verso il servizio devozionale. Altrimenti, come possono imparare le persone? Questa espansione è paraupakara, operare per il benessere e questa è la missione di Caitanya Mahaprabhu:
bharata-bhumite haila manusyajanma yara
janma sarthaka hari ’kara paraupakara
[Caitanya-caritamrita, Adi-lila 9.41]
“Chi è nato come essere umano sulla terra dell’India [Bharata-varsa], dovrebbe innanzitutto fare della sua vita un successo comprendendo Krishna e poi predicare all’esterno operando per il bene degli altri.”

Krishna si manifestò come Caitanya Mahaprabhu per insegnarci praticamente a predicare la coscienza di Krishna e a liberare le persone di bassa nascita. Sri Narottama Dasa Thakura, un acarya della Gaudiya sampradaya, della linea spirituale di Caitanya Mahaprabhu, canta, sri-nandanandana yei, saci-suta haila sei: “Krishna, la Persona di Dio che apparve come figlio di Nanda Maharaja, è apparso ora come Caitanya Mahaprabhu, il figlio di Madre Saci.” E balarama haila nitai: “Balarama è apparso come Nityananda Prabhu.” Ora, qual è il Loro scopo? Narottama canta: dina-hina yata chilo, hari-name uddharilo, tara saksi jagai madhai. Egli sta spiegando come vengono liberate le anime cadute. “Ecco l’esempio di Jagai e Madhai.” Jagai e Madhai erano nati in una buona famiglia di brahmana, ma a causa di cattive amicizie erano diventati ubriaconi, ladri, stupratori ed altro, ma furono liberati da Caitanya Mahaprabhu e diventarono Vaisnava di prima classe


L’ATTACCAMENTO È SOPITO

Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di accrescere il nostro attaccamento a Krishna. Questo attaccamento esiste naturalmente, non è artificiale. Nella Caitanya caritamrita(Madhya-lila 22.107) è affermato:
nitya-siddha krisna-prema ‘sadhya’ kabhu naya
sravanadi-suddha-citte karaye udaya
La krishna-bhakti, attaccamento per Krishna, è del tutto naturale. Esiste già. Deve essere semplicemente risvegliata. Se v’impegnate ad ascoltare chi parla di Krishna, il vostro cuore ne sarà purificato e la vostra originale coscienza di Krishna verrà risvegliata. Per questo scopo Caitanya Mahaprabhu consiglia anche, param vijayate sri krishna sankirtanam: “Tutte le glorie al movimento del sankirtana,” perché tutto si realizzerà automaticamente con il semplice canto del mantra Hare Krishna. Quanto più canterete il maha-mantra Hare Krishna tanto più la malattia del vostro cuore — il piacere materiale — diminuirà. Allora capirete la vostra posizione e gradualmente sarete attratti da Krishna. Questa è la prova della bhakti: se v’impegnate ventiquattro ore al giorno nel servizio devozionale, sarete immediatamente liberati. Liberazione significa detestare il piacere materiale. Attaccarsi a Krishna è così bello!

All’inizio Dhruva Maharaja era attratto dai piaceri materiali, voleva un regno più grande di quello di suo padre e per ottenere quella benedizione si recò nella foresta per incontrare Dio, la Persona Suprema. Quando però vide Dio, la Persona Suprema, rifiutò qualsiasi benedizione. Questo è il beneficio dell’asakti a Krishna. Se diverrete veramente attaccati a Krishna, vi riterrete completamente soddisfatti. Non chiederete più alcun beneficio materiale. Perciò nelle scritture viene consigliato:
akamah sarva-kamo va
moksa-kama udara-dhih
tivrena bhakti-yogena
yajeta purusam param
[Srimad-Bhagavatam 2.3.10]
Anche se si hanno desideri materiali, se si è attaccati a Krishna, le nostre aspirazioni materiali saranno soddisfatte e allo stesso tempo si otterrà Krishna. Quando Dhruva Maharaja rifiutò qualsiasi benedizione, il Signore Visnu lo informò: “Non affliggerti. Volevi soddisfare un desiderio materiale e così ora puoi avere il tuo pianeta personale, Dhruvaloka. Goditelo e quando la tua vita finirà, verrai a Vaikuntha, nel mondo spirituale.”


KRISHNA È GENEROSO

Krishna è così gentile, così generoso che se anche hai un piccolo desiderio lo soddisferà e nello stesso tempo tornerai a casa da Dio. Perciò si consiglia, yajeta purusa param. Se avete desideri materiali dovete lo stesso adorare Krishna. Egli soddisferà i vostri desideri e potrete tornare a casa da Dio. Krishna è onnipotente, supremo, completo nelle sei opulenze. Perciò se avete desideri materiali Krishna può soddisfarli, ma attaccatevi a Krishna in modo che il vostro asakti cresca. Se dirigete la vostra attenzione verso gli esseri celesti, allora il vostro asakti verrà meno. Un devoto che ripone la propria fede in Krishna non ha ragione di adorare gli esseri celesti. Un devoto di Krishna non ha alcun motivo per adorare qualche altra divinità perché questo non lo aiuterebbe ad accrescere il suo attaccamento per Krishna. Si devono abbandonare tutti i desideri materiali e semplicemente attaccarsi a Krishna per essere sempre pronti a servirLo. Arjuna era pronto a servire Krishna. Allo stesso modo tutti dobbiamo essere pronti a servire Krishna. Questa è la perfezione della vita. Si deve praticare il servizio devozionale. Come Krishna dice, mad-asraya: “Prendete rifugio in Me o nel Mio devoto.”

Nella Bhagavad-gita Krishna in persona ci istruisce. Perciò dobbiamo rifugiarci nelle Sue istruzioni personali e rendere la nostra vita un successo. Come qui viene detto, un puro devoto comprende Krishna asamsayam samagram: non parzialmente, ma completamente. Naturalmente non è possibile comprendere Krishna completamente. Tuttavia un devoto può comprendere Krishna quasi completamente. Ciò viene anche confermato nell’ultimo capitolo della Bhagavad-gita:
bhaktya mam abhijanati
yavan yas casmi tattvatah
tato mam tattvato jnatva
visate tad-anantaram
"Soltanto con il servizio devozionale è possibile conoscere Me, il Signore Supremo, così come sono. E quando si diventa pienamente coscienti di Me grazie a questa devozione si può entrare nel regno di Dio.” [Bg. 18.55]

Se vogliamo tornare a casa, a casa da Dio, dobbiamo far crescere il nostro attaccamento per Krishna e con questo metodo possiamo comprendere Krishna. Allora la porta per tornare a casa, a casa da Dio, si apre per noi. La conclusione quindi è che dobbiamo aderire al metodo della bhakti come è indicato in autorevoli scritture da Krishna e dagli acarya. Sarva dharman parityajya mam ekam saranam vraja: “Lascia ogni forma di religione e abbandonati a Me.” [Bg. 18.66] Questo è l’unico modo per ottenere la perfezione della vita.

Vi ringrazio moltissimo.